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domenica 4 ottobre 2009

Perché questo blog? (prima parte)


Ciao a tutti, vicini e lontani
Ho deciso oggi di incominciare questo blog per confrontarmi con il mondo.
Da una quindicina di anni la mia vita è cambiata. Ho avuto l'opportunità di accumulare alcune conoscenze che potrei definire "speciali" o "diverse": il risultato è che purtroppo anch'io mi ritengo speciale e diverso. Ho creato questo blog appunto perché mi sono stufato di sentirmi speciale e diverso, desidero condividere queste conoscenze affinché tutti possano diventare speciali e diversi. Ma anche e soprattutto perché queste conoscenze necessitano di evolvere e per far questo abbiamo bisogno di essere in tanti.
Queste conoscenze riguardano molti aspetti della natura umana: ho in testa molto disordine, ma cercherò di disciplinarmi per proporvi volta per volta ognuno di questi aspetti nel modo meno confuso possibile.
Oggi vi vorrei parlare dell'istinto alimentare umano.
Ogni specie animale è animata da una "spinta" all'autoconservazione, allo scopo di garantire quello che in termini scientifici viene chiamato omeostasi. Siamo tutti "figli di Darwin", quindi sappiamo tutti che questa spinta si è perfezionata nel corso dell'evoluzione attraverso la selezione naturale. Che cosa si è inventata l'evoluzione al fine di mantenere l'omeostasi? Si è inventata principalmente gli istinti. Ne ha inventati di tutti i tipi e tutti sono strettamente collegati tra di loro. In teoria quindi non sarebbe giusto parlare di un istinto separandolo da tutti gli altri, ma oggi è proprio quello che propongo di fare, prendendo in considerazione solamente l'istinto alimentare umano, escludendo per ora il suo rapporto con la vita psichica e sociale dell'uomo.
In tutte le specie animali l'istinto alimentare funziona secondo un paradigma molto semplice e forse per questo anche molto efficace:
Buono = Benefico
Cattivo = Nocivo
Vuol dire semplicemente che ciò che è percepito come buono dai sensi (ad es. un odore che fa venire l'acquolina in bocca, un sapore e una consistenza che deliziano il palato, una sensazione di soddisfazione) risulta benefico per il corpo (cioè apporta esattamente gli elementi nutritivi di cui c'è bisogno, nel momento esatto in cui ce n'è bisogno e nella quantità esatta di cui ce n'è bisogno). All'inverso, ciò che è percepito come cattivo dai sensi (ad es. un odore nauseante o indifferente, un sapore o una consistenza sgradevoli) risulta nocivo per il corpo (cioè apporta sostanze inutili che potrebbero non solo sovraccaricare il metabolismo, ma addirittura provocare un'intossicazione e portare alla morte).
Per rendersi conto dell'universalità di questo paradigma istintivo, basta osservare il comportamento alimentare di qualsiasi animale, a condizione che viva in un ambiente selvatico ancora completamente incontaminato dall'uomo. Sarete obbligati ad ammettere che gli animali, che hanno ancora la "fortuna" di vivere nel biotopo in cui il loro patrimonio genetico si è evoluto, non hanno alcun bisogno di leggere libri di dietologia, medicina, biologia per avere una salute perfetta ed una linea invidiabile.
Il problema si pone quando si passa dalle osservazioni sugli animali alle osservazioni sugli uomini: sembra infatti che il paradigma dell'istinto alimentare degli animali non valga per l'essere umano, o solo parzialmente, ovvero le eccezioni sono talmente tante che non confermano la regola. Questo porta a dire che l'istinto alimentare nell'uomo non funziona più, e che l'intelligenza concettuale umana ha preso il posto dell'istinto animalesco.


L'ebook dell'Istintonutrizione è disponibile su Lulu al seguente indirizzo:
 

Include anche la traduzione del libro "Manger Vrai" di Guy-Claude Burger

14 commenti:

  1. Più che dire che l'istinto alimentare dell'uomo non funziona più, mi verrebbe da affermare che i nostri sensi sono assuefatti, "drogati" da anni di alimentazione non corretta.

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  2. E per avere le idee chiare su questo argomento, visitate questo sito:
    http://www.arnoldehret.it/
    Le ragioni per cui sembra che l'uomo non sia più in grado di agire correttamente per quanto riguarda le necessità del suo corpo sono ben spiegate.

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  3. Penso che alcuni resti del vecchio istinto del cacciatore raccoglitore siano rimasti,ovvero la predilezione per i grassi e l'amore verso la carne.
    Quale uomo si tirerebbe indietro davanti a una bella fiorentina appena scottata?
    Sono i dolciumi e i cibi amidacei che ci hanno alienato.

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  4. Hai inquadrato molto bene l'argomento Fausto, l'uomo ha talmente sviluppato quella che tu chiami "intelligenza concettuale" che ormai il cercare di ripercorrere a ritroso le orme del suo iniziale istinto animalesco è un'impresa ardua, in parte anche inutile.

    Del resto ormai le più recenti ricerche in biologia molecolare dimostrano che il cibo non ha più (o non ha più solamente) un effetto di tipo biochimico sull'organismo, ma anche ed a volte prevalente di tipo biofisico.
    I concetti della PNEI lo stanno a dimostrare.

    Saluti.
    Enzo

    Saluti

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  5. L'uomo è cacciatore e raccoglitore, la storia lo dice, l astoria umana:

    http://www.beniculturali.it/alimentazione/sezioni/origini/articoli/preistoria.html

    Altro che dieta fruttariana, per saperne di più in forum dove non vi si venderanno nè libri nè altro, potete venire qua:

    http://mangiaconsapevole.forumattivo.com/

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  6. La dieta futtariana sarebbe una bellissima cosa se solo fosse praticabile senza conseguenze in salute.
    Parlo per esperienza diretta, purtroppo comprendo bene anche il rovescio della medaglia di una dieta in stile cacciatore-raccoglitore, la carne non c'è per tutti e rende poco, al pari delle foreste disboscate per i cereali.

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  7. Ciao^_^!!!
    Non è che l'istinto umano non funziona più....è che nell'era dell'abbondanza non serve più; Ma appena l'occasione si presenta..... eccome se funziona! Un chiaro esempio è l'incidente aereo delle Ande del 1972; dove i superstiti, per sopravvivere, si sono mangiati i cadaveri dei passeggeri deceduti......

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  8. Un nutrizionista che avevo a suo tempo frequentato, a Trieste, mi raccontò però di stare attenta, certi batteri presenti nell'intestino potevano suggerire la voglia di certi cibi per proliferare...
    Quindi chi vince, il mio istinto o l'istinto dei batteri? ;)
    Lia

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  9. Chi vince? Ma siamo sicuri che si tratti di una battaglia? E si trattasse di una simbiosi? Penso che la classificazione tra batteri buoni e batteri cattivi sia del tutto arbitraria.

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  10. Bè la candida di certo ti fa implorare zuccheri ma non parlerei tanto di simbiosi...discorso diverso per la nostra flora batterica,quello è vivere in simbiosi.

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  11. Immagino che l'istinto alimentare di un organismo in equilibrio sia attendibile, quello di un organismo già provato da grossi errori alimentari lo sia molto meno.
    Credo perciò che prima di riuscire ad imparare ad ascoltare il proprio istinto alimentare (cosa già non facile se non si impara in tenera età) bisognerebbe riuscire a riportare il proprio organismo in situazione ottimale.
    In questo senso in un bambino credo l'istinto alimentare abbia un grandissimo valore; la bioterapia nutrizionale sostiene infatti che ad esempio i bambini cercano molto la cotoletta panata perchè il loro fegato ha bisogno di essere stimolato, per mettersi in moto. Ovviamente poi sta al genitore fare i distinguo tra il fritto "giusto" e quello "sbagliato", non faccio esempi perché tanto ce ne sono a iosa :-)

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  12. Io sto bene da vegan (10 anni) e da uno prevalentemente fruttariano. E' da almeno 5 anni buoni che non ho più preso un minimo raffreddore :) 173 x 64 kg
    Ed il fine -la salute e la vitalità costante- giustifica i mezzi, poi si salvi chi può ;)

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  13. L'uomo è notoriamente un animale che ha perso gli istinti; li ha sostituiti con la ratio, l'intelligenza, la capacità razionale, ordinatrice etc.; anche l'istinto alimentare se n'è andato, e non esiste modo di recuperarlo; ciò causa dei problemi, ad esempio da un punto di vista alimentare: consumiamo quanto dettato dal palato, dalla tradizione, da questo o da quello; insomma anche la nostra alimentazione è culturale; purtroppo il nostro organismo è ancora organizzato con una struttura animale, e se ne infischia della nostra cultura o delle nostre abitudini; quindi, come credono in molti, ci predisponiamo a moltissime malattie, che infatti vanno aumentando con l'allargarsi delle male-alimentazioni (vedi 'China-study); c'è solo una soluzione, e si chiama scegliere: di consumare alcuni alimenti e di scartarne altri; anche la scelta, in fondo, è un tratto spiccatamente umano: abbiamo detto addio agli istinti e abbiamo scelto di...scegliere. Personalmente sono vegano e contento da diversi anni. Sopratturro frutta e verdura crude.

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  14. ERATA
    una struttura animale = una struttura di animale vegetariano

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